Rendez-vous con… Pierre-Émile Larose

Dopo una laurea triennale in Studi internazionali e lingue moderne all’Université Laval, Pierre-Émile sta ultimano un master in sicurezza internazionale. La sua tesi riguarda i deep fake e i danni che la disinformazione porta alla democrazia. L’esigenza di effettuare un tirocinio di fine percorso per il suo master, lo ha portato a trasferirsi per qualche mese in Italia.

Pierre-Émile viene da un piccolo villaggio di duemila persone, Barraute, nella regione dell’Abitibi-Témiscamingue dove ha vissuto fino a quando ha iniziato l’università. Barraute è un piccolo villaggio a circa 7 ore di macchina da Montréal, con una comunità molto unita e un ambiente molto familiare, anche se, ammette Pierre-Émile, qua fa molto freddo. L’Abitibi, ricca di laghi e paesaggi meravigliosi, è una regione industriale, la cui economia è principalmente basata sulle risorse naturali.

Ma perché ha scelto proprio l’Italia per il suo stage? Nel 2015, Pierre-Émile, in viaggio di famiglia, ha visitato Roma e i suoi dintorni per la prima volta. É stato amore a prima vista e ha subito capito che sarebbe voluto tornare, pur non sapendo come, nè quando. Una volta iniziata l’università ha scelto di studiare italiano proprio con l’idea di tornare poi in Italia. Il suo sogno, un giorno, è di poter entrare nella funzione pubblica del Québec, magari proprio al Ministère des Relations internationales et de la Francophonie.

La nostra chiacchierata termina con le sue prime impressioni su Roma. È molto più caotica di Barraute, tutto va più velocemente che in Québec secondo Pierre-Émile e si è dovuto adattare in fretta per iniziare subito a lavorare. Ma qui fa caldo e c’è il sole, il che è già un buon inizio!